Allochimici

Gli allochimici sono granuli intrabacinali e si formano all’interno dello stesso bacino di sedimentazione, sono considerati precipitati chimici anormali perchè appena formati subiscono un rimaneggiamento all’interno dell’ambiente deposizionale.
Il nome comprende una grande quantità di granuli originati da diversi processi in ambienti differenti, schematizzati nell’immagine sottostante.

Granuli Rivestiti

Si tratta di granuli formatisi per precipitazione chimica di carbonati (soprattutto Calcite e Aragonite) attorno ad un originario nucleo intrabacinale o extrabacinale. Se ne distinguono 3 tipi principali:

Ooidi: di dimensione mai superiore ai 2 mm. Sono granuli rivestiti di forma da sferica a ellissoidale che si sviluppano per precipitazione di carbonati attorno ad un nucleo che può essere un altro allochimico, un bioclasto o un granulo extrabacinale di quarzo, feldspato o altro.
La precipitazione avviene a causa del moto ondoso che prende in carico del sedimento nelle spiagge e trasportandolo causa un’istantanea diminuzione della pressione parziale della CO2 disciolta in acqua perciò la solubilità della CaCO3 diminuisce e viene deposta Calcite o Aragonite sopra il granulo. Il loro andamento concentrico è infatti dovuto a ripetuti cicli di deposizione di sottili lamine carbonatiche e le loro dimensioni sono limitate a 2 mm perchè superata questa dimensione il moto ondoso non riesce più a prenderli in carico e rielaborarli.
Talvolta è presente anche una struttura radiale che però non è sempre certo se sia di origine primaria o dovuta alla trasformazione di Aragonite in Calcite in ambiente diagenetico. Le dimensioni del nucleo possono variare e quando il nucleo è molto grosso e il rivestimento è limitato ad una sola lamina oodica prendono il nome di Ooidi superficiali. Attualmente sono molto comuni nelle spiagge delle aree intertropicali in cui l’apporto di sedimento terrigeno è trascurabile (es: Bahamas)

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Ooidi moderni, Bahamas


Oncoidi: simili agli ooidi, ma con dimensioni superiori ai 2 mm fino a pluricentimetriche e forme più irregolari. Il loro nome deriva perlopiù dalla loro origine, che è biogenica: dovuta all’azione di organismi incrostanti (in prevalenza alghe blu-verdi) in grado di intrappolare sulla loro superficie particelle di sedimento fine.

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Oncoliti, Deserto del Sahara


Pisoidi: o pisoliti, anch’essi di dimensioni maggiori di 2 mm ma di origine inorganica, legata a precipitazione di calcite in ambiente subaereo che può avvenire sia per oscillazione della tavola d’acqua all’interno di un sedimento non consolidato sia per precipitazione diretta di calcite per disseccamento in pozze effimere. Spesso si ritrovano anche in ambiente carsico e in questo caso sono note come "perle di grotta"

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Oncoliti, Deserto del Sahara


Granuli Compositi

Lumps o Grapestone (agglomerati a grappolo), altrimenti noti come granuli aggregati o botroidi, sono costituiti da una massa irregolare di un piccolo numero di particelle cementate assieme da micrite o sparite fine. Negli oceani attuali si formano in aree in cui il basso tasso di sedimentazione permette la cementazione sul fondo con formazione di un sottile strato di micrite. In altri casi, quando il cemento è volumetricamente più importante, i grapestones potrebbero essere in realtà intraclasti rimaneggiati in un ambiente ad alta energia.

Peloidi

Prendono questo nome tutti i granuli costituiti da micrite e privi di una struttura interna ben riconoscibile. Il nome deriva da un’interpretazione della loro origine, essendo in gran parte scarti dell’attività organica. Comprendono:

Pellets: di origine fecale, riconoscibili per le loro forme da tondeggianti ad ellittiche. Il loro diametro medio in genere non è molto elevato ed è intorno a 0,1 mm.
Aggregati di fango: costituiti da micrite, si possono formare per rielaborazione di sedimenti già deposti e in questo caso essere considerati come intraclasti.
Granuli micritizzati: frammenti di forma irregolare che talvolta mostrano tracce di una struttura interna non più riconoscibili. Si tratta di bioclasti che hanno subìto processi di microperforazione (boring) da parte di altri organismi e il cui guscio è stato quindi ridotto a micrite informe.

Aggregati di fango: costituiti da micrite, si possono formare per rielaborazione di sedimenti già deposti e in questo caso essere considerati come intraclasti.

Granuli micritizzati: frammenti di forma irregolare che talvolta mostrano tracce di una struttura interna non più riconoscibili. Si tratta di bioclasti che hanno subìto processi di microperforazione (boring) da parte di altri organismi e il cui guscio è stato quindi ridotto a micrite informe.

Intraclasti

Si tratta di sedimenti che un tempo si trovavano sul fondo del bacino e che sono stati rielaborati come clasto e re-inglobati nuovamente all’interno del sedimento. Un caso tipico è quello di sedimenti di ambiente intertidale che vengono presi in carico come clasti e ritrasportati durante l’alta marea. La forma può essere varia e possono presentare strutture sedimentarie interne come ad esempio laminazioni o strutture da disseccamento o bioturbazione.

Bioclasti

Per bioclasti si intende un qualsiasi granulo intrabacinale di origine organica, come organismi morti o frammenti di organismi (denti di squalo, articoli di echinidi, frammenti di gusci di molluschi, spicole di spugna, frammenti di coralli ecc.). La loro trattazione è molto complessa e sarà esaminata a parte.

Bibliografia



Le informazioni contenute in questa pagina sono tratte da:
• M. J. Hibbard (1994): Petrography to Petrogenesis. Prentice Hall editore
• E. WM. Heinrich (1956): Microscopic Petrografy. Mcgraw-hill book company,inc
• B. W D. Yardley, W S. Mackenzie, C. Guilford: Atlante delle rocce sedimentarie. Zanichelli editore