Italite

Le Italiti (termine coniato da Washington nel 1920) sono rocce costituite quasi interamente da cristalli di leucite tenuti assieme da piccole quantità di vetro, attualmente classificate come varietà leucocratice di foidoliti, in cui il foide dominante è la leucite. L’italite venne originariamente scoperta dal geologo Gian Alberto Blanc (Università di Roma) nel 1920, e descritta per la prima volta da Washington (1920). La località in cui venne scoperta è situata nella località di Villa Senni, nel distretto vulcanico dei Colli Albani, in una cava che dal 1903 al 1909 fu utilizzata per l’estrazione della leucite a scopi industriali (fertilizzanti di K).

La descrizione della cava di Villa Senni, così come riportata da Washington è: "… è costituita, in prevalenza, da frammenti delle lave tipiche dei Colli Albani, con lapilli scoriacei, entrambi con dimensioni che variano dalle dimensioni di una noce fino a quella di un uovo. Si hanno poi blocchi, lunghi fino ad un piede, di rocce a grana grossa con tessitura plutonica. La maggior parte di questi sono costituiti da leucite (italiti) e altri da leucite ed augite (missouriti), fino a blocchi privi di leucite e costituiti solo da pirosseno. La biotite è generalmente presente…"

Nei suoi lavori del 1920 e del 1927, Washington descrive le italiti come: "...La tipica italite è di colore giallo pallido, con una lieve alterazione che la rende generalmente opaca e grigia. Molti campioni sono friabili mentre altri risultano più solidi. La roccia ha una tessitura granulare, costituita quasi interamente da cristalli anedrali, equidimensionali, di leucite con dimensione fino a 5-10mm. I cristalli di leucite hanno lucentezza vitrea e sono privi di inclusioni, eccetto per rari cristalli di augite. Tra i cristalli di leucite si ha spesso un sottile film di materiale bianco opaco che risulta più abbondante nei campioni molto alterati, mentre nei campioni freschi non se ne ha traccia. In sezione sottile la roccia ha una tessitura granitoide, nel senso che la roccia è olocristallina, a grana grossa, e afirica, e tutti i cristalli di leucite sono anedrali, e molto raggruppati..."

L’eruzione di Villa Senni
L’eruzione di Villa Senni appartiene alla fase eruttiva Tuscolano-Artemisio dei Colli Albani, ed è la fase eruttiva con la maggior emissione di prodotti vulcanici dell’intero ciclo Tuscolano-Artemisio. I prodotti di Villa Senni sono noti in letteratura come "tufo lionato", "pozzolanelle" e "tufo di Villa Senni". Evidenze di terreno indicano una deposizione pressoché continua tra un deposito e l’altro.

Dal basso verso l’alto, i prodotti di Villa Senni, sono costituiti da:

1) Depositi cineritici di surge con laminazione incrociata, con resti di vegetazione, e spessore massimo di 15 cm.
2) Depositi scoriacei di caduta con gradazione inversa, spessi fino a 75 cm.
3) Unità piroclastica inferiore.
4) Unità piroclastica superiore.
5) Livello di lapilli accrezionali.

Le rocce che caratterizzano i depositi di Villa Senni sono principalmente costituiti da: scorie iuvenili ricche in K (unità piroclastica inferiore), scorie iuvenili fonotefritiche (unità piroclastica superiore), frammenti olocristallini a leucite (italiti) all’interno dei depositi dell’unità piroclastica superiore. I blocchi di italite sono costituiti da rocce olocristalline, granulari, con cristalli di leucite allotriomorfi (> 5-10 mm), clinopirosseno, mica scura (fino al 17 vol.%), granato melanitico (fino al 5 vol.%) generalmente inclusi nel pirosseno, e apatite (fino all'1 vol.%).

Le caratteristiche petrografiche e geomichimiche indicano che i prodotti dell'unità piroclastica superiore, di quella inferiore ed i blocchi di italite possano essere legati a processi di cristallizzazione frazionata. I prodotti più evoluti, rappresentati da quelli dell’unità piroclastica inferiore, possono essere ottenuti considerando la cristallizzazione frazionata, di un magma composizionalmente uguale ai prodotti dell’unità piroclastica superiore, attraverso il frazionamento di un solido identico alle italiti.

Secondo molti autori la camera magmatica di Villa Senni (Fig.1) era situata a bassa profondità all'interno di depositi carbonatici. La CO2, originata dalla decomposizione termica delle rocce carbonatiche incassanti, avrebbe controllato e influenzato il trend evolutivo del magma nelle zone periferiche della camera magmatica. La zona centrale della camera magmatica invece non avrebbe risentito della massiccia presenza della CO2.
La fase eruttiva avrebbe quindi attinto da una camera magmatica zonata chimicamente: le prime fase dell’eruzione avrebbero coinvolto i prodotti più evoluti (unità piroclastica inferiore) e successivamente quelli meno evoluti (unità piroclastica superiore). I blocchi di italite sono interpretati come i resti del chilled margin della camera magmatica.



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Fig.1:Rappresentazione schematica della camera magmatica di Villa Senni. In rosso le italiti. Modificato da Freda (1997).



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Fig.2:Campione di Italite, Colli Albani.



Campione donatomi da Francesco Stoppa.

Bibliografia



Le informazioni contenute in questa pagina sono tratte da:
• Washington, H. S. (1920). Italite, a new leucite rock. American Journal of Science, (295), 33-47.
• Washington, H. S. (1927). The italite locality of Villa Senni. American Journal of Science, (81), 173-198.
• Freda, C., Gaeta, M., Palladino, D. M., & Trigila, R. (1997). The Villa Senni Eruption (Alban Hills, central Italy): the role of H 2 O and CO 2 on the magma chamber evolution and on the eruptive scenario. Journal of Volcanology and Geothermal Research, 78(1), 103-120.

Foto
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Cristalli di leucite (pseudomorfosata da un aggregato di k-feldspato e nefelina) circondati da biotite. Colli Albani. Immagine a N//, 2x (Lato lungo = 7mm).
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Cristalli di leucite (pseudomorfosata da un aggregato di k-feldspato e nefelina) circondati da biotite. Colli Albani. Immagine a NX, 2x (Lato lungo = 7mm).
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Cristallo di leucite (pseudomorfosata da un aggregato di k-feldspato e nefelina). Colli Albani. Immagine a N//, 2x (Lato lungo = 7mm).
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Cristalli tondeggianti di leucite (pseudomorfosati da un aggregato di k-feldspato e nefelina) circondati da vetro. Colli Albani. Immagine a N//, 2x (Lato lungo = 7mm).
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Cristalli tondeggianti di leucite (pseudomorfosati da un aggregato di k-feldspato e nefelina) circondati da vetro. Colli Albani. Immagine a NX, 2x (Lato lungo = 7mm).
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Cristalli irregolari di leucite (pseudomorfosati da un aggregato di k-feldspato e nefelina) circondati da vetro. Colli Albani. Immagine a N//, 2x (Lato lungo = 7mm).
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Cristalli irregolari di leucite (pseudomorfosati da un aggregato di k-feldspato e nefelina) circondati da vetro. Colli Albani. Immagine a NX, 2x (Lato lungo = 7mm).
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Cristalli irregolari di leucite (pseudomorfosati da un aggregato di k-feldspato e nefelina) circondati da biotite. Colli Albani. Immagine a N//, 2x (Lato lungo = 7mm).
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Cristalli irregolari di leucite (pseudomorfosati da un aggregato di k-feldspato e nefelina) circondati da biotite. Colli Albani. Immagine a NX, 2x (Lato lungo = 7mm).
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Cristalli tondeggianti di leucite (pseudomorfosati da un aggregato di k-feldspato e nefelina) circondati da biotite. Colli Albani. Immagine a N//, 2x (Lato lungo = 7mm).
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Cristalli tondeggianti di leucite (pseudomorfosati da un aggregato di k-feldspato e nefelina) circondati da biotite. Colli Albani. Immagine a NX, 2x (Lato lungo = 7mm).
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Cristallo tondeggiante di leucite (pseudomorfosato da un aggregato di k-feldspato e nefelina) circondato da vetro (nero) e biotite (marrone). Colli Albani. Immagine a N//, 2x (Lato lungo = 7mm).
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Cristallo tondeggiante di leucite (pseudomorfosato da un aggregato di k-feldspato e nefelina) circondato da vetro. Colli Albani. Immagine a N//, 2x (Lato lungo = 7mm).
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Cristallo tondeggiante di leucite (pseudomorfosato da un aggregato di k-feldspato e nefelina) circondato da vetro. Colli Albani. Immagine a NX, 2x (Lato lungo = 7mm).
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Cristallo tondeggiante di leucite (pseudomorfosato da un aggregato di k-feldspato e nefelina) circondato da vetro. Colli Albani. Immagine a N//, 2x (Lato lungo = 7mm).
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Cristalli irregolari di leucite (pseudomorfosati da un aggregato di k-feldspato e nefelina) circondati da biotite. Colli Albani. Immagine a N//, 2x (Lato lungo = 7mm).
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Cristalli irregolari di leucite (pseudomorfosati da un aggregato di k-feldspato e nefelina) circondati da biotite. Colli Albani. Immagine a NX, 2x (Lato lungo = 7mm).
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Cristallo irregolare di leucite (pseudomorfosato da un aggregato di k-feldspato e nefelina) circondato da biotite. Colli Albani. Immagine a N//, 2x (Lato lungo = 7mm).
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Cristallo irregolare di leucite (pseudomorfosato da un aggregato di k-feldspato e nefelina) circondato da biotite. Colli Albani. Immagine a N//, 10x (Lato lungo = 2mm).
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Cristallo irregolare di leucite (pseudomorfosato da un aggregato di k-feldspato e nefelina) circondato da biotite. Colli Albani. Immagine a NX, 10x (Lato lungo = 2mm).
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Aggregato di k-feldspato e nefelina all'interno di un cristallo di leucite. Colli Albani. Immagine a N//, 2x (Lato lungo = 7mm).
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Aggregato di k-feldspato e nefelina all'interno di un cristallo di leucite. Colli Albani. Immagine a N//, 2x (Lato lungo = 7mm).
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Aggregato di k-feldspato e nefelina all'interno di un cristallo di leucite. Colli Albani. Immagine a NX, 2x (Lato lungo = 7mm).
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Aggregato di k-feldspato e nefelina all'interno di un cristallo di leucite. Colli Albani. Immagine a N//, 2x (Lato lungo = 7mm).